The Sims 4 Vita Ecologica – Recensione
Dopo aver consegnato al mercato Mini Case Stuff lo scorso gennaio, Electronic Arts rompe il silenzio stampa durato qualche mese annunciando a maggio The Sims 4 Vita Ecologica Expansion Pack. Quello adottato è stato un tempismo in contrasto con le politiche promozionali degli ultimi due anni, che diversamente hanno previsto lo sfruttamento della vetrina di EA Play al fine di pubblicizzare l’espansione del momento. Cambio di programma costretto dagli eventi di attualità? Può darsi.
Ma a disattendere le aspettative dei giocatori è stato anche l’argomento trattato dal pacchetto. L’iniziale convinzione che al prossimo giro avremmo assistito al debutto di un’estensione a tema fattoria, favorita anche dall’emersione di un rumor a riguardo, ha lasciato spazio all’approdo dell’ecologia nel mondo di The Sims 4.
Ora, a distanza di settimane dal rilascio e dopo averne esplorato abbondantemente i contenuti, siamo pronti a sottoporre The Sims 4 Vita Ecologica alla nostra personale recensione.
Nuove parti del Crea un Sim
Se dovessimo affidare il giudizio sul nuovo guardaroba esclusivamente al nostro gusto soggettivo, bocceremmo tout court più della metà dell’assortimento a disposizione, in particolar modo la categoria maschile. Per fortuna però sono altre le variabili a cui guardiamo per le nostre valutazioni, prima fra queste la pertinenza degli elementi aggiunti rispetto alla tematica dell’espansione, in questo caso l’ecologia.
A tal proposito è da osservare che, sebbene non si rilevi alcun’impronta stilistica prevalente, la maggioranza dell’abbigliamento è accomunata dall’impiego di materiali recuperati e/o dalla presenza di rattoppi e cuciture. Si tratta a nostro parere di scelte ragionevoli in quanto calzanti con la questione del riciclo e riutilizzo, anche se non mancano all’appello alcune eccezioni che non trovano collocazione sensata all’interno del concetto di eco-sostenibilità.
I veri punti deboli del Crea un Sim di Vita Ecologica si radunano però attorno alle quantità. In primo luogo, il numero di parti maschili soffre il confronto con le controparti femminili, a causa di una disparità che riemerge quando sembrava invece che l’arrivo di Vita Universitaria l’avesse pareggiata. Se non altro adesso abbiamo un motivo a giustificazione di questo divario: pare infatti, secondo quanto dichiarato recentemente dagli sviluppatori, che le abitudini medie dei giocatori prediligano la creazione di Sims femmine piuttosto che personaggi maschili.
Altro ammontare insoddisfacente è quello complessivo: pur con l’inclusione di tratti ed aspirazioni si giunge infatti ad un totale di circa 95 nuove parti del Crea un Sim, che è carente di una ventina di unità rispetto alla media degli Expansion Pack.
Nuovi oggetti
Nonostante un inizio un abbastanza sciancato non dobbiamo farci prendere dal panico, perché a fronte di un CAS che lascia un po’ a desiderare, ci imbattiamo in una raccolta di oggetti ben progettata. I 168 elementi disponibili (un quantitativo nella media) sono distribuiti in maniera equilibrata più o meno in tutte le categorie della Modalità Costruisci, in modo da non lasciare troppe sezioni a mani vuote né sbilanciarsi eccessivamente a favore di un certo gruppo. Forse l’unico rammarico in questo senso è legato all’assenza di piante per esterni, soprattutto in considerazione del fatto che queste esercitano un’influenza positiva sull’ecosistema che circonda i Sims.
Parlando di impatto ambientale, è proprio in questa fase di gioco che si realizzano le prime determinazioni sulla direzione che la condizione ecologica del quartiere dovrà prendere. Certi materiali, come il legno o i ciottoli, forniscono infatti un apporto positivo all’ambiente, mentre altri, come il cemento o la muratura, hanno effetti negativi sull’inquinamento. Non solo: sono stati introdotti anche dei modificatori sulla conducibilità dell’acqua e del fuoco sui diversi tipi di pavimentazione. Insomma, grazie all’innovatività e alle implicazioni di gioco di cui è munita, questa funzionalità rappresenta una delle chicche più interessanti del pacchetto.
Vita Ecologica si aggiunge in coda alla lunga lista dei pacchetti che designano il legno come il materiale di riferimento per il proprio mobilio. Sebbene riproporre questa decisione possa risultare ripetitivo, è indubbio che pochi siano i materiali più rappresentativi del legno nell’ambito dell‘arredamento eco-sostenibile. E in ogni caso quasi tutti gli articoli presentano una gamma di colorazioni sufficientemente ampia che ne favorisce la versatilità.
Un peccato non aver potuto ricevere un nuovo bancone da cucina, anche se visti gli inconvenienti con gli ultimi banconi aggiunti che non stiamo a rammentare di nuovo, preferiamo non rischiare di vedere un altro lavoro a metà.
Nuovo scenario: Evergreen Harbor
Probabilmente si tratta di una prospettiva paradossale, ma per quanto ci riguarda, il miglior tratto caratterizzante dell’ex polo industriale di Evergreen Harbor è la sua imperfezione. L’aura che avvolge la cittadina si discosta nettamente dalle atmosfere immacolate della maggior parte degli altri scenari, e ciò le conferisce un’attrattiva del tutto peculiare. C’è stato del fallimento nella storia di questo centro urbano, ed è arrivato il momento di restituire alla zona un rinnovato prestigio.
I 15 lotti di cui la mappa è provvista si assestano numericamente nella media degli Expansion Pack, e la libertà di movimento è discreta in tutti i quartieri ad eccezione di Cava del Mietitore, dove al contrario risulta decisamente scarsa. Colpa, ancora una volta, dei lotti fittizi inseriti all’interno dell’area esplorabile, i quali occupano spazio prezioso che avrebbe potuto essere impiegato con modalità differenti. Tuttavia per l’occasione allentiamo il nostro risentimento verso questi edifici, dato che le limitazioni tecniche di The Sims 4 costringono al ricorso a questi compromessi per poter riprodurre delle ambientazioni urbane. Ci auguriamo che con The Sims 5 si transiti ad una gestione più efficiente degli scenari.
A seguito di un’esplorazione sommaria della città abbiamo riscontrato un leggero miglioramento nell’arredo degli interni delle case predefinite. D’altro canto abbiamo pure constatato, con moderata delusione, che il balcone collegato ad uno dei nuovi appartamenti non può essere in alcun modo arredato. I produttori hanno motivato tale scelta progettuale sostenendo che ci sono stati degli incidenti di percorso tecnici che li hanno spinti a renderlo inutilizzabile. Se così stanno le cose, allora una soluzione appropriata avrebbe optato per una modifica dell’appartamento che avesse tagliato fuori il suddetto balcone, invece di mantenere quest’ultimo nella versione definitiva.
Nuovo gameplay
Considerazioni generali
Nel corso della sua promozione e successivo rilascio, The Sims 4 Vita Ecologica ha incontrato, perso e ritrovato il favore dei giocatori. Le prime rivelazioni sono state accompagnate da forte scetticismo da una grande fetta della comunità… e come biasimarli in effetti: immagini, trailer e dettagli iniziali non sono stati capaci di rendere giustizia ai contenuti dell’espansione. Non è un caso che moltissimi fan avessero dapprima maturato l’impressione che il pack fosse basato su una storia dallo sviluppo lineare, alla stregua di StrangerVille. Per un’accoglienza meglio disposta si è dovuto attendere la diretta dei produttori, dove è finalmente emerso il potenziale di quest’estensione.
Naturalmente non siamo di fronte ad un risultato impeccabile, e ciò era prevedibile, specie considerando che questa è la prima volta che all’ecologica viene interamente dedicato un DLC. Ma anche con queste premesse, Vita Ecologica assolve al suo compito principale meglio di altre espansioni, ossia espandere la dinamica di gioco. In recensioni passate abbiamo sottolineato la differenza tra aggiungere ed espandere contenuti, e nel secondo caso quello che ci si aspetta è vedere meccaniche di gioco inserirsi nelle partite ed influenzarle a prescindere dalle decisioni del giocatore. In inglese tale concetto è condensato in una singola espressione: game changing.
La trasversalità di funzioni quali impronta ecologica e piani d’azione fanno di questo Expansion Pack il punto forte e ne incrementano la longevità. L’idea di dover stare attenti a come si costruisce una casa, come si gestisce l’energia elettrica o come comportarsi nei quartieri con certi piani d’azione irrompe permanentemente nelle nostre esperienze di gameplay.
Inseriamo inoltre una considerazione sull’apparato tecnico. Noi abbiamo provato il pack nella versione di rilascio, e i bug che abbiamo incrociato sulla nostra via non risparmiavano nessun ambito dell’espansione, al punto che ci è apparso complicato cercare di distinguere quali comportamenti venissero eseguiti per errore e quali fossero intenzionali. La condizione attuale appare migliorata rispetto a quella iniziale, tuttavia i torbidi trascorsi aggiudicano a Vita Ecologica il primato di espansione peggio ottimizzata di questo capitolo.
Impronta ecologica
Il perno attorno cui ruota gran parte della dinamica di gioco è l’impronta ecologica, un sistema che definisce se i quartieri devono mostrarsi inquinati, verdi o neutrali. Svariate scelte avvedute sono state messe in pratica per questa funzionalità, prima fra tutte quella di renderla disponibile negli altri scenari. Ragionevole e verosimile è stato anche averla applicata individualmente ai distretti, piuttosto che uniformare l’intero scenario ad una sola condizione ambientale: in fondo pure nella realtà alcune zone di una città sono più o meno inquinate di altre.
Gode inoltre del nostro supporto anche aver fissato dei vantaggi sia per gli ecosistemi verdi che per quelli inquinati. Quest’ultimo aspetto, oltre a permettere al giocatore di alterare l’ecologia secondo le proprie convenienze, evita di banalizzare una questione dai temi complessi, cosa che sarebbe invece accaduta se solo l’impronta green avesse attribuito dei bonus.
I fattori che influiscono sull’ambiente sono molto diversificati fra loro: oltre ai già citati materiali di costruzione, troviamo la gestione delle forniture d’acqua e di elettricità, i piani d’azione in vigore nel vicinato e alcune attività sparse. Con tutta probabilità quest’ultimo gruppo è quello che ha destato più delusione, poiché annovera una quantità di interazioni che giudichiamo insufficiente. A parer nostro vi sono certamente altre azioni, da recuperare tra quelle già esistenti, che avrebbero avuto buon motivo di influenzare lo status ambientale.
Il tracciamento dell’impronta ecologica è affidato ad un un indicatore integrato nell’interfaccia utente e assolutamente poco eloquente. Non è infatti fornita alcun’indicazione su cosa stia avendo effetto sull’ambiente in un dato momento, affibbiando a chi sta giocando la responsabilità scomoda di doverlo intuire da solo. E con tutte le variabili in gioco (anche il comportamento dei vicini vale), mica è facile. Una simile lacuna è quasi invalidante, dato che rende davvero difficile tenere la situazione sotto controllo.
Piani d’Azione e Spazi Comunitari
Piani d’Azione: vengono così chiamate quelle politiche di quartiere elette dai residenti e a cui è necessario attenersi per non dover incappare in una multa. La dinamica che disciplina il processo di votazione è piuttosto semplice: attraverso determinate azioni si guadagnano “punti d’influenza” che in seguito vengono spesi per esprimere quante preferenze si preferiscono. Ai fini della simulazione può anche andar bene così, sebbene fosse stato preferibile lavorare più sull’influenza del voto dei vicini, piuttosto che concedere al proprio Sim di votare infinite volte.
Anche i Piani d’Azione non sono circoscritti ad Evergreen Harbor, ed in tal senso costituiscono un’opportunità per svecchiare la routine stantia degli altri scenari, soprattutto dei primissimi come Willow Creek od Oasis Springs. Non abbiamo molto da contestare neanche alle opzioni disponibili: la maggioranza delle proposte tratta di tematiche ecologiche, oppure introduce dei meccanismi inediti. Avremmo tuttavia fatto in modo di rendere più allettanti quelli dedicati alle abilità, come Promozioni di Arti Creative o Comunità Goliardica.
Diversamente dai Piani d’Azione, gli Spazi Comunitari hanno suscitato non troppo interesse da parte nostra. Ovviamente ne apprezziamo la flessibilità: possono essere modificati a piacimento e posizionati in qualunque scenario. Tuttavia, ci ha deluso la loro estraneità rispetto al funzionamento dell’impronta ecologica, o quantomeno l’assenza di un legame diretto tra i due sistemi. Ad esempio, gli spazi inizialmente edificati a mo’ di discariche situati ad Evergreen Harbor non sono inquinanti in quanto discariche, ma solo nella misura in cui sono arredati con certi materiali. In tal senso sarebbe stato opportuno includere degli elementi di unicità, come iniziative o dinamiche specifiche, che avessero avuto un peso sull’ecosistema locale.
Nuove attività
Al fine di appagare nuove ambizioni di autosufficienza, The Sims 4 Vita Ecologica riserva un ampio spazio ad alcune attività legate all’artigianato. I Sims infatti possono ora cimentarsi nella produzione di mobilio, candele e bevande effervescenti in modo da dover dipendere in minor grado dall’economia del gioco. Tutti e tre gli hobby che sono stati implementati hanno saputo soddisfare le nostre aspettative per diverse ragioni, ed in generale delineano delle aggiunte gradevoli al nostro simulatore.
Sono molteplici gli elementi di gameplay che convergono nel compimento di tali occupazioni, soprattutto per quanto concerne la fabbricazione di mobili. È presente un tratto per i lotti che affida ai Sims il compito di gestire la propria spazzatura, incombenza che permette di riciclarla assieme ad oggetti in disuso al fine di ottenere materiali. Quest’ultimi vengono successivamente impiegati nella realizzazione di mobili per la casa, presentati in un catalogo che nell’insieme risulta essere vario e grossomodo completo.
La scelta delle varianti di colore si applica utilizzando delle specifiche tinture, procedimento che accomuna la fabbricazione di mobili alla modellazione di candele. Qui l’ingrediente chiave è costituito dalla cera, ottenibile dalla pianta di soia o dalle api; e a tal proposito l’integrazione con il giardinaggio e l’apicoltura raccoglie certamente il nostro consenso, in quanto valore aggiunto. Inoltre, il prodotto finito nulla ha a che vedere con le candele che si possono acquistare dal catalogo: il loro sistema di illuminazione è separato da quello generale, per non parlare del fatto che quando accese effettivamente si consumano fino a sciogliersi (era ora!).
Contrariamente ai due appena menzionati, ci ha lasciato perplessi il processo che porta alla preparazione di bevande effervescenti. Oltre all’incapacità di mescolare ingredienti diversi, a quanto pare le quantità immesse nel macchinario non hanno effetto sul numero di bibite prodotte, né sulla loro qualità. Le dimensioni della postazione adibita alla produzione sono poi l’ennesima riproposizione di una tipica mossa progettuale che mira a risparmiare sui costi delle animazioni recuperandole tra quelle preesistenti. A parer nostro, non sempre quest’ultime sono una risorsa sacrificabile. In questa circostanza ad esempio, l’aggiunta di una centrifuga per succhi come elettrodomestico da cucina avrebbe certamente trovato meno difficoltà ad inserirsi nella quotidianità dei nostri personaggi, rispetto ad una macchina ingombrante come quella messa a disposizione.
Avevamo però scritto che tutte le attività artigianali nel loro complesso si sono dimostrate piacevoli da approfondire, ed in effetti la componente positiva della preparazione di succhi risiede in particolar modo negli effetti delle bevande. Il consumo di tali bibite fornisce infatti stati umorali la cui intensità varia a seconda del numero di bevute, ed oltre una certa soglia si giunge allo stordimento. Certi succhi provocano addirittura la nausea, quasi a simulare un’ubriacatura. Ci ha divertito molto giocare con gli esiti delle nostre sperimentazioni; e per questo motivo, pur trattate in chiave edulcorata (guai a chiamarli alcolici!), le bevande effervescenti divengono un elemento irrinunciabile di una vera festa.
C’è da chiedersi però se non fosse stato ancora più valido preferire, a questi passatempi, altre attività che tipicamente richiamano meglio il concetto di ecologia, come ad esempio la raccolta differenziata. Allo scopo di evitare fraintendimenti, specifichiamo che senz’ombra di dubbio riteniamo gli hobby proposti come congeniali all’argomento dell’espansione, in un’ottica anti-consumista. Ma se è questo il presupposto che ha permesso la loro implementazione, allora ci sfugge il motivo per il quale riciclare, creare candele e preparare succhi non sia utile all’impronta ecologica verde.