The Sims 4 StrangerVille – Recensione
Nuove parti del CAS
Il settimo Game Pack di The Sims 4 presenta un assortimento di circa quaranta parti d’abbigliamento tra abiti e accessori, un numero poco inferiore alla media rispetto a ciò che questa tipologia di pacchetto è solita offrire. Per quanto concerne le valutazioni stilistiche invece, sono predominanti i temi casual e militare pur non mancando qualche indumento western. Se gli ultimi due sono da considerarsi attinenti alla tematica del pacchetto rispettivamente per la storia e per l’ambientazione dello scenario (anche se il western risulta anacronistico), lo stile casual invece non ha molto a che fare con la caratterizzazione del gioco. Possiamo tuttavia intuire che gli sviluppatori lo abbiano inserito per rendere il nuovo guardaroba fruibile a livello quotidiano, dato che giacche e mimetiche militari non sempre sono adatte per un look di tutti i giorni.
Nuovi oggetti
Lo stile militare viene riproposto anche nel catalogo compra, ed è soprattutto legato ad elementi decorativi adatti alla costruzione di un laboratorio scientifico. Si tratta una decisione che espande le possibilità creative dei giocatori che prediligono costruire, tuttavia essa gioca a discapito dell’usabilità degli oggetti, i quali per forma, materiali e dimensioni sono poco predisposti all’arredamento di case o normali lotti comunitari. Compare anche il legno, che costituisce sia il materiale di qualche mobile che degli elementi architettonici della modalità costruisci.
In ogni caso, l’intero catalogo d’arredamento è allineato all’atmosfera della nuova cittadina, mentre la quantità (oltre 100 elementi inediti) è più che sufficiente.
Nuovo scenario: StrangerVille
L’intero scenario di StrangerVille è chiaramente e in ogni suo aspetto un omaggio all’iconico quartiere di The Sims 2 Stranizia. L’ambientazione desertica, i misteri che si celano dietro ogni famiglia, la forte componente militare e la stessa trama sono tutte decisioni progettuali ben volute per rendere tributo alla famosa città del secondo capitolo, e i giocatori di lunga data non possono sottrarsi dall’apprezzare l’atmosfera trasmessa all’ingresso in partita. Persino i nomi si rassomigliano quasi del tutto (il nome originale di Stranizia è infatti StrangeTown).
Inaspettatamente positivo per un Game Pack è il numero dei lotti disponibili, in totale 12, che tra l’altro supera, ironicamente diremmo, la quantità dei terreni messi a disposizione a Del Sol Valley. Tuttavia, StrangerVille pare aver guardato agli aspetti negativi del suddetto scenario. Già, perché per la seconda volta sono stati inseriti dei lotti fittizi nel bel mezzo dell’area esplorabile della mappa. A causa di questi edifici, che hanno un livello di dettaglio quasi pari alle costruzioni modificabili, l’illusione di uno scenario pieno di vita si tramuta ben presto in una sensazione d’isolamento e solitudine per il giocatore. O almeno, questo è ciò che è capitato a noi.
Gameplay
Questo Game Pack focalizza quasi interamente i suoi contenuti sulla trama che è indissolubilmente legata alla cittadina. Una simile impostazione va fuori dagli schemi tradizionali della meccanica di gioco e porta con sé due vantaggi. In primis, arricchisce l’ambientazione con una storia e genera interesse da parte del giocatore verso i personaggi coinvolti, in questo caso gli abitanti di StrangerVille.
Ciò di cui The Sims 4 da sempre scarseggia è una narrazione che renda i Sim preesistenti non banali e degni di uno sguardo più attento. Ad essere sinceri infatti, questa è stata la prima volta che ci siamo ritrovati a consultare le biografie delle unità familiari alla ricerca di elementi che ci permettessero di ricostruire un intreccio. Così facendo, abbiamo scoperto ad esempio che Ted Roswell è un avido uomo d’affari coinvolto nella vicenda, mentre Jess Sigworth è una vittima della sua stessa professione. Per gli altri scenari non ci è stato purtroppo dato modo di riservare la medesima curiosità.
In secondo luogo, la possibilità per l’utente di immergersi in una dinamica singolare e fondamentalmente inedita. È vero che il tema della missione da compiere, della sfida da raccogliere è già stato un po’ sperimentato con Avventura nella Giungla. Questo tuttavia era comunque inserito nel contesto di una vacanza, ergo di un di aspetto simulativo.
La storia è progettata in modo tale da tenere viva l’attenzione del giocatore, in un crescendo di stranezze che sempre più metteranno in ombra (anche letteralmente!) la normale vita di quartiere, partendo dal comportamento dei cittadini fino ai cambiamenti climatici. C’è però da dire che la difficoltà rimarrà più o meno costante per tutta la durata della trama: nessuno infatti proverà realmente a fermarci e i cittadini caduti nell’infezione, a parte contorcersi e comunicare a versi, di fatto non interferiranno con le nostre intenzioni di risolvere il mistero. Immaginiamo che questo sia dovuto al fatto che pur sempre siamo di fronte ad un gioco di simulazione, ma dato che i produttori hanno osato proporre qualcosa di innovativo, avrebbero potuto essere un po’ più temerari.
Di positivo è da ammettere che in ogni caso la storia vale la pena di giocarla fino in fondo, perché anche se alcuni dettagli narrativi possono far prevedere il seguito, la tensione crescente conserva la curiosità di sapere come va a finire. Inoltre, per chi volesse ricominciare da capo, al termine della trama avrà un solido controllo su questo aspetto, il che è ottimo. Di contro però, va segnalato che alla fine dei conti non viene realmente esplicata l’origine del problema, lasciando così il giocatore con qualche dubbio in sospeso.
In quanto a durata, la storia riesce ad intrattenere il giocatore per qualche oretta prima di concludersi (sempre se giocata ad un ritmo regolare e non divorata!). Tenendo in considerazione che la modalità di gioco è solo una piccola parentesi all’interno di un simulatore che funziona in maniera differente, la lunghezza di per sé è più che soddisfacente. Il problema fondamentale è che non esistono elementi che permettano di rinnovare il gameplay dopo il termine della missione, cosa che è invece accaduta con il Game Pack precedente grazie alla varietà di tesori da trovare.
Al di là del mistero infatti, tra le novità inserite troviamo esclusivamente la carriera militare e il manichino da combattimento. Per quanto raggiungere i vertici della professione possa richiedere del tempo, essa non offre dettagli di gioco particolari rispetto al resto dei lavori, se non qualche interazione inedita come marciare intorno, fare il saluto militare o intercettare altri Sim. Possiamo dunque dire che l’effetto novità si esaurisce in un tempo molto ridotto.
Osservando il manichino invece, non abbiamo potuto fare altro che notare che le animazioni impiegate sono le stesse riciclate dall’abilità di arti marziali presente in The Sims 3 Travel Adventures. Nonostante comprendiamo che un eventuale inserimento di quest’ultima sarebbe stato un po’ fuori tema, StrangerVille purtroppo perde dei punti per non aver alcun’abilità inserita.