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The Sims 4 Vita sull’Isola – Recensione

di SimsWorld
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The Sims 4 Vita sull’Isola – Recensione

Nuove parti del CAS

La prima osservazione che si rileva aprendo il Crea un Sim e applicando il filtro dell’espansione riguarda le tonalità accese e variopinte che accomunano la totalità degli abiti inseriti, tratteggiati inoltre da tessuti corti e leggeri. Questi elementi armonizzano col clima e l’ambientazione della nuova mappa e pertanto riescono nell’intento di caratterizzare propriamente il gioco. C’è da dire tuttavia che la selezione dei costumi da bagno è piuttosto ridotta.

Relativamente alla quantità, si contano, considerando una volta sola i vestiti disponibili per entrambi i sessi, circa 115 parti tra capigliature, abbigliamento e accessori. Si tratta di un ammontare rispettabile e all’altezza di un Expansion Pack, anche se persiste una discrepanza marcata tra capi e pettinature maschili e femminili. L’apporto che invece risulta a malapena discreto, per non dire scarso, è quello al guardaroba dei più piccoli.

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Nuovi oggetti

Nel catalogo compra è stata posta molta attenzione alle superfici e soprattutto al comfort, forse in linea con lo stile di vita distensivo e pacato dell’isola. Sono presenti infatti diversi modelli di letti, poltrone, sedie da pranzo e sedie a sdraio, che proprio con Vita sull’Isola sanciscono il loro ritorno. La caratterizzazione però si riscontra in maggior misura nelle decorazioni che richiamano la cultura polinesiana come la maschera tiki.

I materiali prevalenti sono il vimini e il legno, che grazie alle varianti di colore risulta abbastanza fruibile in diversi contesti d’arredamento, seppur non ai livelli del mobilio del precedessore Nuove Stelle. Gli oggetti inclusi, considerando anche gli elementi architettonici e la vegetazione da esterni, arrivano ad essere circa 180, il che è ottimo.

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Nuovo scenario: Sulani

La suggestività del nuovo scenario certamente va a costituire uno dei punti di forza dell’espansione. Sulani è di fatto un arcipelago che evoca i paesaggi e le culture della Polinesia e le cui isole formano ciascuna una tappa irrinunciabile nel soggiorno dei nostri Sims. Tra bellezze naturali e tradizioni radicate, ciò che la località ha da offrire è anche un’alta interattività.

Se guardassimo ai numeri, probabilmente il paragone più immediato accosterebbe Sulani a Del Sol Valley: entrambi hanno tre quartieri e il primo ha solo tre lotti in più rispetto al secondo. Ciononostante, l’isola può vantare una libertà di movimento ad ampio respiro soprattutto grazie all’oceano esplorabile e la dimensione totale, sia delle zone che dei lotti, nulla ha a che vedere con le aree quasi imprigionanti del quartiere di Nuove Stelle. Purtroppo il fardello dei lotti finti nel mezzo dell’area giocabile non ci ha risparmiato neanche questa volta, tuttavia questo effetto collaterale si perde di fronte alla grandezza dello scenario.

Una nota negativa è legata alla staticità dell’oceano: forse per andare incontro alla meccanica di gioco, gli sviluppatori hanno omesso onde e movimenti generali del mare ad eccezione di qualche piccolo effetto grafico. Un peccato perché ciò rende le cose meno interessanti e fa sembrare l’oceano un grande lago.

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Gameplay

La natura dei contenuti di questa estensione è solita riscuotere largo successo tra i giocatori: il mare, la spiaggia, i tropici e le sirene sono contemplate in generale come delle caratteristiche universalmente popolari. Per questo motivo le funzionalità che analizzeremo hanno il vantaggio di potersi auto-rinnovare nelle partite della maggioranza dei fan, inserendosi nella quotidianità dei Sims come attività stagionali o, per chi non possiede Stagioni, semplicemente altre possibilità per il tempo libero. Se tuttavia spingiamo il nostro ragionamento oltre le preferenze personali, ci viene da dire che l’effetto novità non risulta molto duraturo ma al contrario tende ad esaurirsi in poco tempo.

Forse complice di questo è l’esperienza circoscritta quasi esclusivamente all’isola. Sono davvero limitate infatti le interazioni praticabili al di fuori di Sulani, nello specifico l’abbronzatura e le novità per la piscina (molte però non appartenenti a Vita sull’Isola ma giunte con un aggiornamento). Non sono stati fatti molti sforzi per estendere l’influenza dell’espansione in altri scenari: manca ad esempio la capacità di apprendere la cultura autoctona e trasmetterla ad altri Sims, ma soprattutto è stata preclusa l’abilità di entrare negli specchi d’acqua delle altre cittadine. Sì, comprendiamo che l’impegno svolto per la nuova mappa abbia richiesto molte risorse, ma in ogni caso è del risultato che dobbiamo tenere conto.

Il primo blocco di funzioni che per tutta probabilità la gran parte degli utenti si è apprestata a provare per primo è inerente alle interazioni acquatiche. Qui l’impatto è positivo, principalmente perché la già citata superficie smisurata del mare, unita alla presenza di veicoli marini quali la barca a vela e la moto d’acqua, danno una forte parvenza di mondo aperto. Vedere come il nostro Sim, per raggiungere un punto lontano dell’oceano, abbia preso l’idrozip e l’abbia guidata fino a destinazione ci ha piacevolmente ricordato i tragitti tipici di The Sims 3.

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Nel loro divertimento i Sims non sono lasciati soli: la zona è tendenzialmente popolata, soprattutto se ci si trova nei lotti spiagge. Qui potremo deliziosamente osservare persone alle prese con comportamenti da litorale di ogni sorta, dalla costruzione di castelli di sabbia alle nuotate a largo, passando per l’uso dei materassini gonfiabili e l’abbronzatura ai teli da mare. Dunque le possibilità di fare conoscenze con i nativi ed entrare a contatto con le loro usanze di certo non scarseggiano.

Altra menzione positiva riguarda l’arricchimento dell’ambiente dato dalla fauna locale. Sul nostro cammino non sarà raro incontrare gabbiani, polli, tartarughe, pesci tropicali e sopratutto delfini, con i quali è possibile anche instaurare una relazione e sbloccare di conseguenza interazioni gradite come richiedere loro di eseguire delle acrobazie. Un peccato che questi mammiferi marini siano gli unici con i quali è possibile approcciarsi.

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Parlando di abbronzatura, col senno di poi diciamo che forse del suo arrivo posticipato rispetto a Stagioni ne abbiamo beneficiato un po’ tutti. Questa funzione si presenta infatti piuttosto articolata, in primis perché a prendere melanina è solo la parte di pelle effettivamente esposta al sole, dando origine all’effetto delle linee dell’abbronzatura. In secondo luogo è presente il timore delle scottature, prevenibili con la crema solare e ottenibili se i Sims vengono tenuti a lungo sotto i raggi solari.

Abbiamo accolto favorevolmente anche il lavoro di integrazione col gioco base dell’abilità di forma fisica, che adesso ad alti livelli permette l’accesso ad uno stile di nuoto più veloce di quello originale e alla possibilità di eseguire acrobazie con la moto d’acqua. Lo stesso riscontro si applica anche alla pesca, ora attuabile da qualsiasi punto con a bordo della barca a vela.

A disattendere le nostre aspettative sono invece lo snorkelling e le immersioni. Entrambe le attività sono realizzabili solo in prossimità di alcune boe dislocate in vari punti dell’acqua e se lo snorkelling pur non portando nulla di interessante è perlomeno visibile, le immersioni fanno sparire il Sim sott’acqua e ci impediscono di seguirlo nella sua avventura sottomarina. A dirla tutta, esistono dei miglioramenti acquistabili che sbloccano opzioni aggiuntive come la pesca con la fiocina o la fotocamera subacquea per scattare immagini di vari pesci. Ma ad ogni modo sono tutte interazioni invisibili al giocatore. Per non parlare del numero di boe da immersione, che in tutto lo scenario sono solo due.

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Un aspetto di notevole importanza che rende Sulani degna di essere vissuta è il rapporto con la cultura locale. La popolazione indigena riserva nei confronti dei nostri Sims un’attitudine del tutto peculiare rispetto agli abitanti degli altri scenari. Ciò è desumibile sin dai primi minuti di gioco, quando in occasione del comitato di benvenuto ci viene offerta, al posto della consueta torta di mele, la bevanda principe dell’isola chiamata “kava” con ciotola annessa riutilizzabile a piacimento. La solidarietà dei nativi si manifesterà anche in altri modi, come soccorso in caso di un incendio o altri eventi comprendenti ulteriori offerte di cibo. Quest’ultimo episodio è accaduto nella nostra partita subito dopo aver migliorato lo stato di conservazione di Mua Pel’am, tuttavia non siamo sicuri che le due cose siano collegate.

Il folklore degli isolani si traduce nella pratica in vari festival che hanno luogo nell’area centrale quasi giornalmente e che contribuiscono al dinamismo dello scenario, caratteristica positiva che potenzialmente può rinnovare l’interesse del giocatore nei confronti del luogo. Questi eventi vengono visivamente celebrati attraverso delle decorazioni esteticamente gradevoli che si estendono per tutto il distretto e sono generalmente partecipati. C’è da dire che nonostante abbiamo trascorso parecchie giornate nell’attesa di esplorare tutto ciò che queste feste avessero da offrire, siamo riusciti ad assistere solo a due tipi di barbecue, totalmente identici se non nel colore dei festoni e nella presenza di un paio di bancarelle. Inoltre, entrambi mancavano di momenti salienti ed elementi di unicità che ne rendessero la partecipazione imprescindibile. Gli sviluppatori avevano comunque fatto accenno anche a tornei di pesca e feste sulla spiaggia (?), per cui presupponiamo di non essere riusciti a vederli e concediamo il beneficio del dubbio.

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Con questa espansione per la prima volta viene affrontato il tema dell’impatto ambientale, certamente lodevole se l’intento è quello di sensibilizzare gli utenti sull’argomento. Una delle isole di Sulani ha infatti qualche difficoltà con la pulizia, sia a causa dell’inciviltà dei Sims o come risultato di fenomeni naturali tipo l’attività vulcanica. Esistono una serie di interazioni (in quantità notevole e varie fra loro) che contribuiscono al miglioramento dello stato di conservazione dell’area. Alcuni esempi sono rimuovere rifiuti dalla spiaggia e dall’acqua, insegnare ai cittadini il comportamento corretto e ispezionare i fondali marini. Eseguito un numero sufficiente di azioni, si può arrivare a raggiungere fino a due stadi migliori di conservazione e ciò si tramuta in un aumento della flora marina, dei fiori e dei coralli, oltre che altre piccole chicche davvero magnifiche da ammirare. Si tratta di un percorso affrontabile autonomamente, ma sfruttabile al massimo delle sue potenzialità con la carriera di ambientalista.

I lati negativi di questa frangia dell’espansione non sono purtroppo assenti: non esiste infatti la prospettiva contraria a quella positiva, poiché se si decide di trascurare il fenomeno lo scenario al più rimane al suo stadio iniziale e non peggiora. Per di più, i cambiamenti ambientali sono riscontrabili limitatamente a Mua Pel’am, mentre il resto non viene toccato.

Già che si è parlato di carriere, ci ha felicemente sorpreso l’introduzione dei lavoretti saltuari come opportunità di arrotondare lo stipendio. Alcuni di questi non sono eseguibili in prima persona, ma altri sì e ciò ci ha ricordato il sistema delle opportunità di The Sims 3. Altamente deludenti sono invece le carriere part-time di bagnino, pescatore e sommozzatore, completamente inattive al contrario di ciò che era stato fatto trasparire durante l’annuncio.

Ultimo pilastro del pacchetto sono le sirene, il secondo stadio sovrannaturale acquisibile dopo i vampiri. Con la loro aggiunta i produttori hanno tradito la loro intenzione rivelata qualche anno fa, ovvero dedicare ad ogni creatura un Game Pack. Forse avrebbero fatto meglio a rimanere su quella strada, perché le sirene scarseggiano molto in quanto a contenuti. Prima di tutto, diventare una sirena è questione di pochi secondi, dato che l’alga sirenica, il frutto necessario alla trasformazione, si può banalmente acquistare con 500 miseri punti di soddisfazione. Oltretutto non esiste alcun processo di iniziazione scandagliato temporalmente né tanto meno un’animazione. Perlomeno per diventare vampiri si deve trovare e convincere qualcuno a morderci, e in più l’acquisizione del vampirismo è graduale.

A parte questo, hanno come particolarità quella di manifestare la loro forma a contatto con l’acqua (perfettamente plausibile), avere il bisogno d’idratazione al posto dell’igiene, poter nuotare più velocemente di qualsiasi umano, dormire e prendere il sole in acqua e in ultimo legare più facilmente con la fauna marina (ovvero i delfini). I poteri di cui esse sono in possesso risultano interessanti, ad esempio evocare tempeste, modificare l’umore dei Sims con le ninne nanne e richiamare minacce dall’oceano. Ma sono davvero pochi e sono tutti già attuabili in partenza. Non esiste infatti alcun sistema di sviluppo progressivo degli incantesimi come succede in Vampiri. Tutto ciò fa sì che la dinamica di gioco attorno alle sirene si possa esplorare nel giro di pochi minuti, sferrando un duro colpo alla longevità di Vita sull’Isola. In compenso apprezziamo che i tratti “Buono” e “Malvagio” siano utili a delineare la loro indole.

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Conclusioni

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